Ladino, patrimonio da condividere

Sulle orme dell’identità ladina e dei suoi custodi

De chi estopo tu?”. Potrebbero chiedere anche a voi gli anziani cui piace sapere con chi hanno a che fare per ricostruire la tela, i cui fili nel tempo tendono ad assottigliarsi, e seguirne la trama.

È forte il senso di appartenenza e di identità della gente ladina e interessante per chi soggiorna anche per poco in Val di Fassa, conoscerla.

L’occasione di avvicinarvicisi è un pomeriggio al Museo Ladino di Fassa, cui è affidato la custodia del prezioso patrimonio. A Sen Jan ospita le collezioni dell’Istitut Cultural Ladin, dedicate alla cultura, alla storia, alla natura, all’artigianato, alle tradizioni, e ai numerosi racconti e leggende della Val di Fassa.

Da sempre crocevia tra l’Italia e il mondo germanico, la valle di Fassa e le altre valli ladine (Val Badia, Val Gardena, Livinallongo e d’Ampezzo) hanno sviluppato una propria identità che, caparbiamente, sono riuscite a tutelare e a mantenere nel corso di centinaia di anni.

Il Ladino, seppur nelle sue diverse declinazioni dialettali, è riconosciuta come vera e propria lingua, insegnata nelle scuole e diffusa attraverso trasmissioni televisive e radiofoniche. Esiste un patentino per l’accesso alle professioni pubbliche e tutti gli atti ufficiali e la toponomastica sono scritti in ladino.

Durante la vostra esperienza di soggiorno potrete assistere a cerimonie svolte in ladino, eventi e manifestazioni che richiamano riti arcaici e simboli che si perdono nella notte dei tempi. Anche alla Locanda degli Artisti potrete approfondirne la conoscenza con l’aiuto del nostro staff e di supporti letterari e artistici che troverete in Biblioteca.

Non fatevi sfuggire l’occasione di conoscere la cultura ladina e di lasciarvi affascinare dalla sua storia e dall’incanto delle sue leggende.

“Canche l neif de mé, ogne meis la é.”

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